Il nomeCarsismo e Grotte nelle Evaporiti dell’Appennino Settentrionale” (Evaporitic Kars and Caves of Nothern Apennines - EKCNA) è stato scelto per essere rappresentativo dei valori geologici e delle caratteristiche emblematiche del fenomeno carsico e per offrire una facile e immediata collocazione geografica, in quanto l'Appennino è la catena montuosa della penisola italiana nota e studiata a livello internazionale.
Considerato nel suo insieme il sito è formato da 7 areali distinti (detti aree cuscinetto). Allinterno delle aree cuscinetto vi sono ben 9 aree cuore (i cosidetti siti componenti) che costituiscono il vero e proprio Patrimonio Mondiale. I nove siti costituiscono gli esempi più completi, straordinari e accessibili dei fenomeni carsici in gesso e anidrite in condizioni di clima umido subtropicale.

Situato nell'Italia settentrionale (nellle province di Reggio Emilia, Bologna, Ravenna e Rimini), questo bene seriale ospita diversi tipi di evoluzione mineralogica del gesso, compresa la sua trasformazione in anidrite e alabastro e molti speleotomi e minerali che sono peculiari di quest'area, grazie a una complessa relazione tra rocce, evoluzoone geologica e clima.

I 7 areali distinti sono così identificati:
  1. i Gessi triassici dell’Alta Valle Secchia (component site CS.1)
  2. i Gessi della Bassa Collina Reggiana (CS.2)
  3. i Gessi di Zola Predosa (CS.3)
  4. i Gessi Bolognesi (CS.4)
  5. la Vena del Gesso Romagnola (CS.5a M.te Penzola, CS.5b M.te del Casino, CS.5c M.te Mauro)
  6. le Evaporiti di San Leo (CS.6)
  7. i Gessi di Onferno (CS.7)

I confini del bene tengono conto dell'estensione dell'intero sistema carsico (in superficie e nel sottosuolo) includendo il percorso di circolazione idrica e il bacino di alimentazione. Particolare attenzione è stata posta per includere tutte le aree di studio storiche, per la rilevanza che questi luoghi hanno avuto nello sviluppo delle discipline della speleologia, della mineralogia e dell'idrologia nelle evaporiti.

Tutte le aree sono accomunate dalla presenza di rocce che si sono formate in seguito all’evaporazione delle acque marine che ricoprivano queste zone e alla concomitante deposizione dei sali minerali, tra cui appunto il gesso.
Il sito seriale include, infatti, al suo interno oltre il 90% delle rocce evaporitiche affioranti sul territorio della regione Emilia-Romagna e ospita, grazie al particolare contesto geologico e climatico, una densità di forme carsiche superficiali, grotte, sorgenti saline, minerali, speleotemi e contenuti paleontologici che non ha eguali nel mondo.

Per la loro accessibilità e vicinanza, in questi luoghi i fenomeni sono stati studiati fin dal XVI secolo e qui sono nate molte delle moderne teorie scientifiche sul carsismo evaporitico. Un insieme di straordinario valore, non solo geologico e geomorfologico, ma anche paleontologico, biologico, archeologico e per la storia dell’arte.

La maggior parte del bene rientra nei confini di aree protette e precisamente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, dei due Parchi Regionali (il Parco dei Gessi Bolognesi e il Parco della Vena del Gesso Romagnola), della Riserva Naturale di Onferno.

Le restanti aree sono protette da direttive della Comunità Europea, da leggi nazionali e regionali (Rete Natura 2000, Paesaggi Protetti..). Tutti i siti sono catalogati ufficialmente dalla Regione Emilia-Romagna come geositi, per effetto della L.R. n.9/2006 “Norme per la conservazione e valorizzazione della geodiversità dell’Emilia-Romagna e delle attività ad essa collegate”.

Le aree cuore (evidenziate con un tratteggio) di 5 dei 7 siti componenti ricadono all’interno di aree protette di competenza di uno specifico  ente gestore:

Oltre alle aree protette ci sono altri istituti di tutela che interessano le aree cuore come i siti della Rete Natura 2000 e il Piano Paesistico Regionale (PTPR), come evidenziato dalla successiva tabella.

Rete natura 2000 è un fil rouge della protezione del sito seriale andando ad interessare più del 96% della superficie.