Sito componente n. 1 - I gessi più antichi e le fonti salate

foto delle fonti di Poiano (autore M.Vittoria Biondi)

L'Alta Valle del Secchia (nei comuni di Villa Minozzo, Ventasso e Castelnovo Ne' Monti), dalla confluenza con il torrente Ozola alle sorgenti di Poiano, è caratterizzata da imponenti affioramenti di evaporiti triassiche (Gessi di Sassalbo - Formazione di Burano) formate da gessi, anidriti, dolomie, calcari cavernosi e lembi di arenarie quarzitiche, formatesi a partire da circa 220 Milioni di anni fa. Interessando una superficie complessiva di oltre 22 km2, rappresenta l'area carsica più estesa dell'Emilia-Romagna segnata da un complesso assetto strutturale e da una peculiare evoluzione geomorfologica.

I rilievi costituiti da rocce evaporitiche sono composti da un nucleo di anidrite, dal greco "anhydros", che significa "senza acqua” nella sua struttura chimica (CaSO4). All’epoca della deposizione, avvenuta in acque basse, si sono formati gessi (CaSO4x2H2O) ma, a causa della evoluzione dell’Appennino,  essi  sono stati prima sepolti a diversi chilometri di profondità, esposti a temperature di alcune centinaia di gradi trasformandosi in anidrite, per poi deformarsi e riemergere.

L’anidrite però risulta instabile all'esposizione superficiale, venendo attivamente reidratata dall'acqua piovana e dalle acque sotterranee. Pertanto, nelle porzioni più superficiali dei versanti, essa tende a ritrasformarsi in gesso e, di conseguenza, a aumentare di volume e a carsificarsi. Le alte pareti verticali, la forte deformazione che subiscono tali rocce e la presenza di sale altamente solubile (halite) creano le condizioni per una evoluzione carsica incredibilmente dinamica e relativamente rapida, con nuove grotte che si aprono e vecchie grotte che scompaiono in un'evoluzione accompagnata da frequenti frane, soprattutto di crollo.

L’alta valle del Secchia presenta forme ineguagliabili nel paesaggio appenninico, anche grazie alla natura pressoché incontaminata del luogo. La scarsissima antropizzazione, l'eccezionale variabilità dell'esposizione dei versanti, la presenza di sorgenti saline, la natura dei suoli, determinano uno dei più alti livelli di biodiversità floristica dell'Emilia-Romagna, con rarità ed endemismi di interesse internazionale.

DIMENSIONI
• Core area: 1.596 ha
• Buffer zone: 1.294 ha

Contesto di tutela

  • 1 Sito di importanza comunitaria IT4030009 - ZSC-ZPS - Gessi Triassici
  • il Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano
  • 1 Geosito di rilevanza regionale (L.R. 9/2006): Evaporiti triassiche della val Secchia
  • Percentuale del bene che ricade in aree protette: 44%
  • Percentuale del bene che ricade in siti Rete Natura 2000: 93%

Valore geologico

Le alte pareti verticali, la forte deformazione che hanno subito e stanno tuttora subendo le rocce a causa del processo di reidratazione dell’anidrite in gesso, la presenza diffusa di acque ricche in sale, come testimoniato dalle fonti di Poiano, creano le condizioni per una evoluzione carsica unica, non descritta in nessun'altra parte del mondo il cui risultato più eclatante è costituito dalle cosiddette “anse ipogee”.

Esse si formano quando i corsi d'acqua penetrano i primi metri gessosi dei rilievi evaporitici, corrono sub-paralleli all’alveo emerso e poi ritornano in quest’ultimo o addirittura in un altro alveo superficiale dopo un percorso sotterraneo più o meno lungo. Il fenomeno avviene perché  I torrenti che vengono inghiottiti nelle montagne non riescono ad attraversare il nucleo delle montagne stesse costituito da anidrite, ma sono costretti a compiere un percorso nella fascia esterna dei rilievi, dove prevale il gesso, poiché l’anidrite, meno solubile, ne blocca l’evoluzione. Questo percorso curvo è chiamato appunto "ansa ipogea", e non attualmente noto in nessuna altra area carsica del mondo.

La continua evoluzione del fenomeno carsico causa spesso crolli o riempimenti alluvionali dei condotti, costringendo ad un continuo aggiornamento del catasto delle grotte che, attualmente, annovera più di 80 grotte naturali significative.

Tra queste, il sistema carsico più sviluppato è quello dei Tanoni della Gacciolina (oltre 2.000 m), mentre il sistema carsico del Monte Caldina è ad oggi la grotta evaporitica con il dislivello più profondo al mondo (-265 m).

Tra le peculiarità mineralogiche, va sicuramente menzionata la presenza di 10 degli 11 minerali accessori attualmente noti nelle grotte evaporitiche di tutto il mondo.

LE FONTI DI POIANO

Le Fonti di Poiano sono un insieme di risorgive che sgorgano sul fondovalle del Secchia in 5 bocche principali e altre 4 secondarie, disposte ad anfiteatro, con una portata variabile dai 400 ai 900 litri al secondo, una temperatura attorno ai 10° e caratteristiche chimiche salso-solfato-alcaline. L’ingente portata delle fonti, simile a un vero e proprio torrente sotterraneo che qui emerge in superficie, proviene dal Fiume Secchia e solo subordinatamente dal Torrente Sologno. Il contributo del Torrente Lucola risulta invece del tutto trascurabile. Il principale punto di inghiottimento lungo il Secchia è sicuramente la zona in sprofondamento che si trova a circa 2 km a monte del ponte della Pianellina, quasi di fronte a Rio Vei. Le acque carsiche infiltrate nei gessi e quelle di sub-alveo del Secchia, che si sono arricchite sciogliendo salgemma in profondità, sono infine “costrette” ad emergere in superficie nel punto dove i gessi lasciano il posto alle argille impermeabili.

Le acque si riuniscono in una zona umida, fino all’ultima guerra fiancheggiata da un mulino che ne sfruttava l’energia. Ora sul lato opposto della piana si trova un bar trattoria, e poco distante il parcheggio: lo si raggiunge dal ponte di S. Bartolomeo presso la località “la Gatta”, scendendo sulla strada di fondovalle e percorrendola per 2 km.

Valore storico

Le prime notizie sul carsismo dell'Alta valle del Secchia risalgono all'inizio del XVII secolo e riguardano la “Fontana salsa di Pojano”: le sorgenti avevano stupito per le loro acque sature di cloruro di sodio, come si evince da una lettera inviata nel 1612 al Duca di Modena (Bottegari, in Valdrighi, 1891).

Poco dopo, tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo, il grande scienziato Antonio Vallisneri descrisse accuratamente le morfologie carsiche subaeree dell'area. Nei secoli successivi altri studiosi si interessarono al fenomeno e analizzarono le acque di Poiano con metodi scientifici (Doderlein, 1861; Spallanzani, 1906).

I fenomeni geologici e le grotte della formazione evaporitica triassica sono stati descritti fin dall'inizio del XIX secolo. Uno dei principali processi a tutt’oggi attivi è la formazione di doline carsiche. Doline di pochi metri di diametro, documentate dagli anni '70, si aprono continuamente nei depositi alluvionali del fiume Secchia per poi essere riempite e sepolte dalle ghiaie fluviali.

Valore naturalistico

L’area racchiude oltre 550 specie floristiche e 21 habitat di interesse comunitario. Rispetto alla fauna, compresa quella legata alle acque sotterranee, sono presenti 19 specie di chirotteri, 23 specie troglobie, di cui 7 nuove per la scienza, tra cui il crostaceo Niphargus poianoi.

Per maggiori informazioni: Alta Valle Secchia (Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano)